Ci sono quelle volte che ti senti in forma al 200%, quelle volte che se decidi di spostare una montagna, beh, esci di casa e inizi a spingere e la montagna si muove.
Ieri sera ero così, sentivo il prurito nei palmi delle mani.. dovevo correre!
Così con la mia solita iper-preparazione di 10 minuti ho deciso di cimentarmi nella gara di Suzuka.. già sentivo che le cose si stavano mettendo per il meglio.. una sessantina di piloti registrati per la gara… non ricordo di aver mai partecipato ad una gara con una partecipazione di massa così.
In griglia parto undicesimo su ventidue.. e mi dico: ok, calmo con la partenza e soprattutto con T1 che mezz’ora di gara a suzuka son come una maratona di new york fatta all’equatore….
Parto con la calma di uno in astinenza di red bull e mi fiondo dentro la T1 ma come se fossi un elefante in un negozio di vetri, nel senso che faccio super attenzione e riesco a passare indenne… ne passo qualcuno e vedo che nelle eSSe successive il distacco con quelli dietro aumenta e inizio ad avvicinarmi a quello davanti a me e esco dalla T7 benissimo, accelero prima e tanto di più rispetto a lui e alla T8 lo svernicio salutandolo come Hamilton con Button al gp di Germania.
Procedo concentratissimo, i primi due spariscono dalla classifica, non so bene come mai e mi ritrovo terzo (si, avete capito benissimo.. 3°!) e il secondo ce l’ho sotto tiro, vedo che in alcuni punti riesco ad avvicinarmi, in altri mi allontano un pochetto, ma giro dopo giro inizio ad alitargli sul collo…
A questo punto l’intimidator che è in me (scusa Dale per averti disturbato) si scatena.. inizio a pressare il povero Tomasz e alla T13 gli sono praticamente sotto, ma avendolo studiato per parecchi giri so che il punto per tentare l’attacco non è quello, ma lui si caga addosso nel vedermi dagli specchietti e preso dal panico frena tipo cento metri prima e io vado a bussargli nel sedere
e lui (chapeau a Tomasz) mi chiede scusa, dopo averne sentite e vissute tante sui simpaticoni in iRacing, io mi son imbattuto in uno che del fair play ne ha fatta una religione (cioè, mi ha scritto sorry, magari ha sbagliato tasto rapido per la chat, magari era un sorry come per dire: scusa se esisto, non posso mica teletrasportarmi ai box!!!)
dopo quel tocco ho vissuto 2 giri di letargo, tra la macchina più leggera e forse un po’ rovinata, ho rischiato di brutto prima del traguardo:
mi son visto morto contro il muretto, ma con una prontezza di riflessi che pensavo di non avere ho evitato il danno e ho ricominciato a intimidire il povero Tomasz già inchiappettato.
A 5 giri dalla fine la svolta della gara, all’ultima chicane Tomasz sembra che canni completamente la curva, io passo ma vedo che non reagisce e mi dico: mammamia, questa volta ho intimidito un po’ troppo l’avversario, si sarà spaventato a morte, si sarà fermato per piangere un po’!
La gara finisce, finisco secondo (non ci credo ancora..) e poi, scrivendo a Tomasz ho scoperto che il sorry era vero, che il suo fairplay era vero e che è stato un immenso pirla e ha caricato poca benzina ed ha dovuto fermarsi a fare uno splash & go.. altro che intimidazione